Lavoratori autonomi in cantiere: buone regole da seguire

Spesso capita che un committente affidi l’esecuzione di un lavoro ad un lavoratore autonomo.

Per “lavoratore autonomo” si intende la persona fisica che svolge un’attività professionale da solo e in piena autonomia, senza vincolo di dipendenza nei confronti di chi gli ha affidato il lavoro (es. idraulico, elettricista, imbianchino). Il lavoratore autonomo non va quindi confuso con l’impresa, che ha un’organizzazione di mezzi, macchinari, locali, uomini, ecc..

Bisogna allora fare attenzione alla tipologia dei lavori che vengono richiesti e verificare la propria reale idoneità ad effettuarli: non devono essere tali da richiede l’aiuto di altri lavoratori autonomi e/o altre imprese. Accettate solo incarichi che potete effettivamente eseguire e portare a termine in modo autonomo perché, in caso di controlli, potreste incorrere in sanzioni, tra cui l’interruzione dei lavori.

Capita, tuttavia, nella realtà che dovendo eseguire particolari lavorazioni si richieda l’intervento di un altro lavoratore autonomo per farsi “aiutare”. In questo caso è necessario informare fin da subito il committente inserendo e descrivendo anche questa attività nel preventivo iniziale, a condizione comunque che la lavorazione specifica rappresenti una parte marginale dell’intero lavoro richiesto, nel rispetto del principio sopra indicato che prevede che il lavoratore autonomo deve avere le capacità di svolgere complessivamente il lavoro.

È sempre opportuno stipulare per iscritto un regolare contratto per definire tutti gli aspetti dell’attività che si andrà ad effettuare: oggetto del lavoro, corrispettivo, termini di pagamento, tempi di esecuzione, ecc.. Nel caso di assegnazione ad altro lavoratore autonomo di una singola specifica lavorazione, sarà necessario formalizzare con un ulteriore contratto la sua attività presso il cantiere.

Sono raccomandabili anche contratti relativi ad altri aspetti dell’attività lavorativa, ad esempio nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro di un altro soggetto (contratto di noleggio).

Infine, il lavoratore autonomo è obbligato al rispetto delle norme che tutelano la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro con riferimento all’obbligo di utilizzo dei dispositivi personali di protezione e all’impiego di attrezzature di lavoro sicure e adeguate all’attività da eseguire.

Come comportarsi se in cantiere sono presenti più lavoratori autonomi?

Può accadere, come detto, che più lavoratori autonomi collaborino per realizzare un’opera.

Il lavoratore autonomo mantiene in ogni caso le sue caratteristiche di autonomia operativa nello svolgimento del proprio lavoro, pur dovendosi coordinare con gli altri soggetti che lavorano contemporaneamente in cantiere (altri lavoratori autonomi o imprese).

Ciò significa che non deve ricevere da nessuno direttive o ordini di lavoro (es. da un capo cantiere) relativi all’attività che sta effettuando. È anche importante che utilizzi i propri strumenti di lavoro e che gestisca in autonomia il tempo che impiega nello svolgimento dell’attività che gli è stata affidata.

Ancora più importante è che il lavoratore autonomo non si intrometta nell’attività che sta svolgendo un altro lavoratore autonomo, ad esempio dandogli istruzioni sul lavoro da effettuare oppure facendogli un rimprovero o un’osservazione. Comportandosi in questo modo, il lavoratore autonomo si comporterebbe di fatto come un “datore di lavoro” e l’altro lavoratore autonomo sarebbe qualificabile di fatto come un “lavoratore subordinato”. Si creerebbe così una situazione di irregolarità che, in caso di controllo da parte degli organi di vigilanza competenti (Ispettorato del lavoro e ASL), sarebbe sicuramente sanzionata. Scatterebbero così, per il lavoratore autonomo che si comporta da datore di lavoro, tutti gli obblighi di legge relativi al lavoro dipendente: assunzione, pagamento della retribuzione, versamento dei contributi INPS e dei premi INAIL, ecc.. Allo stesso modo scatterebbero anche tutti gli obblighi di legge previsti per il datore di lavoro dalle norme che tutelano la sicurezza e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, cioè la sorveglianza sanitaria, obbligo di formazione e informazione, fornitura dei dispositivi di protezione individuale, ecc..

Riassumendo: per evitare situazioni poco trasparenti e a rischio di sanzione è indispensabile una chiara e formale regolamentazione dei rapporti fra i vari soggetti, che si può ottenere con la stipula di adeguati contratti ai quali deve di fatto seguire un comportamento coerente da tenere quotidianamente in cantiere (cioè il lavoratore autonomo quando lavora non si comporti né come un dipendente né come un datore di lavoro).